lunedì 19 dicembre 2011

"Capitalism - A love story" di Michael Moore - documentario del 2009

Un viaggio nello spregiudicato mondo del capitalismo americano che raggiunge livelli davvero raccapriccianti, la borsa, l'alta finanza, le assicurazioni, frodi di ogni tipo ai danni della popolazione, tutte cose che si sanno o si immaginano ma averne la conferma documentata fa davvero male. Quando il capitalismo raggiunge i livelli descritti in questo documentario si può tranquillamente parlare di "male assoluto". Bravo Moore che anche questa volta pur in maniera ridotta non rinuncia ad un po di alleggerente umorismo. Molto interessante.

"I gatti persiani" di Bahman Ghobadi 2009

Premio speciale della giuria a Cannes 2009. La storia di una giovane coppia che cerca il modo di organizzare un concerto all'estero è un pretesto per mostrare un interessante spaccato della scena musicale giovanile nella Teheran fra rock rap e tradizione i ragazzi trovano un sacco di limitazioni alle più elementari libertà per fare qualunque cosa. Il regista ha rischiato girando il film senza le autorizzazioni necessari per le scene in esterno sembra che abbia dovuto corrompere alcuni agenti, infine ha dovuto autoesiliarsi. Bel film, contro l'ottusità di tutti i regimi.

venerdì 9 dicembre 2011

"Pina" di Wim Wenders - 2011

Difficile parlare di questo non film non biografia non documentario sulla grande coreografa, ballerina e attrice tedesca Pina Bausch interprete di una vera e propria rivoluzione all'interno della danza contemporanea ma anche facile perchè è semplicemente un bellissimo. Un omaggio da parte di Wenders e della stessa storica compagnia di Wuppertal il Tanz Theater che con lei ha lavorato per tanti anni. Riportando parti di suoi spettacoli in location esterne che ben si prestano fra l'altro alla tecnologia 3D che devo dire non mi era finora piaciuta un granchè ma che qui grazie ad un uso sapiente di Wenders e dei grandi fotografi Hélène Louvart e Jörg Widmer è davvero il tocco in più.
Un serie di pennellate per dipingere un quadro in continua evoluzione e che in qualche modo rende l'idea del lavoro e del pensiero di Pina.
Emozionante e imperdibile.

lunedì 5 dicembre 2011

"Buried - Sepolto" di Rodrigo Cortez - 2010

Essere sepolto vivo è da sempre una delle grandi paure dell'uomo tanto che nell''800 furono costruite bare con respiratori e campanelli in caso di risveglio.Claustrofobico teso e particolarissimo film girato interamente con un solo attore (Ryan Reynolds) e alcune voci fuori campo all'interno di una cassa armato di accendino matita e cellulare. I limiti e le improbabilità di un film come questo possono essere molteplici ma il virtuosismo registico la tensione e il senso di oppressione è reso molto bene, ed quello che nella miglior tradizione Hitchcokiana Cortez ha voluto trasmettere allo spettatore riuscendoci pienamente.
Non sarà il mega capolavoro di cui tanti parlano ma resta un film originale e avvincente nella sua essenzialità. Curiosità: sono state usate 7 differenti bare per girarlo e poter fare riprese circolari e dall'alto scarrellando avanti e indietro.

sabato 3 dicembre 2011

"Genova - Un luogo per ricominciare" di Michael Winterbottom del 2008

L'elaborazione del soffrire, diceva Eschilo, è anche un dono per conoscere sé stessi e uscire da uno stato confusionale.
Il film' girato in digitale a basso costo è stato presentato in Italia alla fine del 2008 ma fino a ottobre 2009 inspiegabilmente nessuno ha voluto distribuirlo.
Dopo un grave incidente automobilistico che coinvolge le sorelle Kelly e Mary e la loro madre Marianne che muore, Joe (Colin Firth) il padre e marito è in difficoltà, decide quindi di accettare una cattedra a Genova per provare insieme alle figlie a ricomporre la famiglia spezzata ma la situazione peggiora, Kelly la maggiore annebbia il proprio dolore con i primi amori e non sopporta Mary, la più piccola che invece è dilaniata dal senso di colpa e vede il fantasma della madre che la chiama a seguirla; dopo una serie di eventi ed elaborazioni saranno tutti e tre pronti per una nuova vita? Descrivere le lacerazioni interiori dovute alla perdita di chi si ama è un operazione difficile, Winterbottom ci prova e ci riesce in parte, perdendosi per i vicoli di una Genova sporca viva e accogliente che è anche la vera protagonista, lo spaesamento interiore dei tre attori si fa tangibile.

mercoledì 30 novembre 2011

"Tutti per uno" di Romain Goupil del 2010

Un piccolo intelligente film da vedere anche e soprattutto con i nostri ragazzi, un film che innesca un meccanismo di interessanti domande alle quali spesso non sappiamo rispondere, per esempio: "Perchè Milana dovrebbe lasciare la Francia?".
Un piccolo accenno della storia: Milana, quasi settantenne, ricorda la sua prima adolescenza quando da immigrata cecena clandestina rischiava l'espulsione. Insieme ad un piccolo gruppo di amici ragazzini inscenano una insolita protesta sparendo per giorni in un nascondiglio segreto incoscenti delle preoccupazioni altrui. 
I film francesi hanno da sempre una particolare propensione all'argomento bambini, questo film non fa eccezione e centra l'obbiettivo raccontando una storia proprio dal loro punto di vista, in alcuni momenti anche fisicamente la telecamera è bassa ad altezza occhio bambino escludendo la metà del corpo adulto, a sottolineare la distanza enorme sotto ogni aspetto tra le due fasi dell'essere umano.  
la resa alle autorità e metaforicamente anche all'età adulta
Uniti si è forti e se si è convinti delle proprie idee si può ottenere molto, questo è il tema del film, gli adulti e le loro leggi a volte ingiuste, sono ciechi, non sanno più vedere solo l'aspetto più puro della solidarietà, l'amicizia, l'amore. Il mondo dei grandi appare solo come un rumore di fondo fatta eccezione per la mamma di Blaise (Valeria Bruni Tedeschi) che è una delle poche a non essersi dimenticata cosa vuol dire essere bambini.

giovedì 17 novembre 2011

"Corpo Celeste" di Alice Rohrwacker del 2011

Film dove il molto non-detto lascia spazio all'immaginazione dove conta più la parrocchia che la Chiesa, più il catechismo che la Religione, più il voto che la Politica.
Marta (Yile Vianello) è una ragazzina di 13 anni che fa ritorno in Italia, dopo 10 vissuti in Svizzera, in provincia di Reggio Calabria con la mamma (Anita Caprioli) e la sorella maggiore, del padre non se ne sa nulla, essendo in età di cresima frequenta il catechismo per prepararsi a prendere questo sacramento. Questa bella opera prima di Alice Rohrwacker tralascia tutta una serie di dettagli e vari altri contesti sociali, la scuola per esempio per dedicare uno sguardo fatto di primi piani e macchina da presa mobile ad un Sud "?religioso?" fintamente moderno incarnato da personaggi rappresentativi come la catechista Santa (Pasqualina Scuncia bravissima esordiente) che prepara i ragazzi con quiz a scelta multipla come in TV, dal parroco del paese (Salvatore Cantalupo) più interessato alla carriera che alla fede, dal vescovo e il suo assistente che sembrano più due mafiosi piuttosto che figure di riferimento, dove gli adulti tentano di insegnare o meglio inculcare nozioni alle quali non loro stessi credono più, a dei giovani che di li a poco (speriamo di no) diventeranno come loro. 
Unica voce fuori dal coro il parroco anziano del vicino paese abbandonato (Renato Carpentieri) che dà a Marta una lettura della figura di Gesù più arrabbiata più terrena e dunque più credibile.

martedì 8 novembre 2011

"La donna che canta" di Denis Villeneuve del 2010

Canada, Quebec ai giorni nostri: alla morte della signora Nawal Marwan (Lubna Azabal) una donna libanese cristiana rifugiatasi molti anni prima, un notaio (Remì Girard) apre e legge il di lei testamento ai due figli gemelli Jeanne (Melissa Desormeaux-Paulin) e Simon (Maxim Gaudette) in cui si chiede loro di consegnare due lettere, una al loro padre che essi credevano morto in guerra e una al loro fratello che non sapevano di avere. Ecco che comincia il viaggio in Libano e la ricerca di due persone e parallelamente, immersa nelle complicate vicende mediorientali, la storia di Nawal da giovane attraverso assurdi quanto violenti conflitti politico/religiosi che le lasceranno ferite indicibili quali l'uccisione del fidanzato da parte della propria famiglia, la sottrazione di un figlio che non smetterà mai di cercare ed inoltre, in seguito ad un omicidio da lei commesso per una vendetta, 15 anni di tremenda prigionia che trascorrono tra violenze e torture nell'arco dei quali darà alla luce i due gemelli e diventerà conosciuta come "la donna che canta" del titolo.
Un film molto complesso, drammatico e coinvolgente anche se ci mette un po per esserlo, costruito come un mosaico disfatto e incomprensibile, che lentamente si ricompone, ed approda ad un finale rivelatore e sorprendente, la lettura delle due lettere sarà infatti allo stesso tempo un pugno nello stomaco e la più dolce delle carezze dove è impossibile rimanere con gli occhi asciutti.

"Dead Set" serie tv in 5 episodi (con link)

Se amate il genere horror qui siamo al top, di zombi o morti viventi che dir si voglia in questa breve serie tv inglese ce ne sono a bizzeffe. Siamo sul set del Grande Fratello inglese e i concorrenti ignari pensano all'eliminazione e alle frivolezze tipiche del format, in realtà all'esterno si sta consumando la tragedia, un morbo letale ha colpito l'umanità contagiandola a macchia d'olio di li a poco dovranno vedersela con la possibilità di essere eliminati....per sempre.
Di seguito, in ordine tutti i link per vedere i 5 episodi in lingua originale sottotitolati in italiano, buon terrore.






lunedì 7 novembre 2011

"Tatanka" di Giuseppe Gagliardi del 2011


E' riduttivo definirlo un film sul pugilato anche se in buona parte di questo si tratta.
Michele è una giovane promessa della boxe con il sogno di arrivare alle olimpiadi ma crescendo a Marcianise piccolo paese campano dove sei considerato uno con le palle solo se sei cazzuto il suo "non futuro" è già scritto infatti finirà giovanissimo in prigione e ci resterà 8 anni.
Quando esce cercherà un riscatto ma le maglie della camorra sono dappertutto e la strada per una vita pulita è tutta in salita.
Ispirato al racconto "Tatanka Skatenato" alias Clemente Russo contenuto nel libro "La bellezza e l'inferno"di Roberto Saviano, questo film che vede come interprete principale il suddetto campione del mondo della boxe dilettantistica 2007, ci parla di pugilato come riscatto sociale, tema ampiamente sfruttato ma qui alla maniera del Garrone di "Gomorra" ci si commuove poco e si resta invece paralizzati di fronte ad una realtà violentissima che annienta l'intelligenza delle persone e che non cambia mai ma come dimostra il protagonista una speranza se pur recondita c'è. Molto bello con una ottima fotografia e le buonissime interpretazioni di Clemente Russo e di Giorgio Colangeli nel ruolo dell'allenatore Sabatino.

giovedì 3 novembre 2011

"Vallanzasca - Gli angeli del male" di Michele Placido - 2011

"Io non sono cattivo, ho solo il lato oscuro un po pronunciato."
Sceneggiato da Placido e Kim Rossi Stuart che interpreta il ruolo del protagonista, ispirato al libro "Il fiore del male - bandito a Milano" scritto dallo stesso Renato Vallanzasca questo film è decisamente notevole per regia e interpretazione tra i quali spiccano oltre a Rossi Stuart, Filippo Timi e Francesco Scianna.
La storia si concentra completamente sulla vicenda criminale del noto pluriomicida mago dell'evasione e pluricondannato tralasciando volutamente la parte più umana, malgrado questo Placido come già in Romanzo Criminale ci rende il protagonista un pochino "simpatico" e per questo è stato ancora una volta criticato, inutilmente secondo me perchè il film non ha pretese sociologiche.Gran ritmo, tanta azione, scene di violenza credibili, dialoghi ad effetto e un ottima fotografia rendono film addiritura migliore del già citato Romanzo Criminale (del quale consiglio vivissimamente la visione della serie tv articolata in una ventina di puntate che ripercorrono integralmente il romanzo di De Cataldo) essendo molto meno compresso e schizzato e soprattutto con meno personaggi e quindi ritratti in modo più approfondito.
Kim Rossi Stuart
Paz Vega con Francesco Scianna

Filippo Timi


lunedì 31 ottobre 2011

"Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti del 2005

"E l'aura fai son vir" che in occitano vuol dire appunto il vento fa il suo giro un detto popolare che sta a significare che tutto prima o poi ritorna. Ottimo esordio cinematografico per Giorgio Diritti che alcuni anni dopo farà ancora centro con il magnifico "L'uomo che verrà". La storia si può ridurre facilmente a un ex professore francese con moglie e tre figli che reinventatosi pastore si trasferisce in Italia, in Piemonte nel paesino di Chersogno con relative difficoltà di reciproca integrazione accettazione dovute all'incontro scontro tra culture vecchie e nuove o semplicemente da diversi modi di intendere la vita ma è solo vedendolo che si può apprezzare la grandezza di questo film sia dal punto di vista tecnico registico che da quello antropologico un film fatto di tanti piccoli particolari a cominciare dall'uso di tre diverse lingue, italiano francese e occitano e una fotografia bellissima. Quello che accade in questo film succede con tante piccole varianti da sempre in ogni parte del mondo ed è incredibile che ancora oggi l'essere umano non sia riuscito per svariati motivi ad accettare "l'altro" se non è conforme a se stesso. Le persone spesso non si accorgono e non è facile farlo che un certo modo di preservare le proprie origini e le proprie tradizioni contribuisce di fatto a farle estinguere.


mercoledì 26 ottobre 2011

"All the Invisible Children" film a episodi del 2005 di registi vari

Sette cortometraggi per dire:
Prendiamo atto che stiamo sbagliando e 
ridiamo un senso alla Vita.
A firma di sette diversi registi, raccontano sette diverse storie di "bambini invisibili" in diverse parti del mondo, bambini che non hanno colpe ma che si ritrovano a dover vivere vite, per un motivo o per un altro, difficili. Quand'è che l'umanità tutta ma soprattutto quella che conta, quella delle alte sfere del potere economico, comincerà a considerare l'infanzia come "Il Futuro" come reale Patrimonio del genere umano? I sette episodi sono:
"Tanza" di Mehdi Charef su di un africano bambino-soldato.
"Blue Gypsy" di Emir Kusturica in cui un bambino scontata la pena nel minorile deve scegliere il male minore fra le sue prospettive di vita futura.
"Jesus children of America" di Spike Lee dove Blanca è affetta da AIDS a causa dei suoi genitori tossicodipendenti.
"Bilù e Joao" di Katia Lund dove per portare a casa la "giornata" due bambini raccolgono faticosamente lattine e altri scarti della società per poi rivenderl.
"Jonathan" di Jordan e Ridley Scott su i bambini che non hanno mai vissuto un giorno senza la guerra in troppi paesi.
"Ciro" di Stefano Veneruso, siamo a Napoli e Ciro forse vorrebbe giocare come un bambino e non come un gangster.
"Song Song and Little Cat" di John Woo, due bambine cinesi una ricca e triste l'altra povera e felice.
Svettano su tutti Spike Lee e Katia Lund

martedì 18 ottobre 2011

"9" di Shane Acker - 2009

Prodotto da Tim Burton e si vede, questo film d'animazione ricorda la tecnica stop motion in realtà è realizzato con la grafica computerizzata e a causa di una serie di ritardi non è mai uscito nelle sale italiane.
La storia: un futuro lontano dallo scenario apocalittico in cui dopo una terribile guerra le macchine e gli esseri umani si sono distrutti 9 pupazzi simili fra loro cercheranno di ridare un senso all'esistenza.
Lo definirei come una favola dark, cupo e più che discreto, soprattutto nella prima metà più silente e misteriosa.
Ai miei bambini è piaciuti quindi direi che adatto è anche per i più piccoli.

"L'estate di Kikujiro" di Takeshi Kitano - 1999

Masao è un tenerissimo bambino che vive solo con la nonna e quando alla fine della scuola i suoi amici se ne vanno per le vacanze estive lui rimane in compagnia di uno strano "signore" (Takeshi Kitano) un vicino di casa sgarbato che dovrebbe portarlo ad incontrare sua madre che vive in altra città e che Masao non vede da molto tempo inizia così il viaggio verso la verità, un viaggio che non mancherà di incontri con personaggi davvero singolari.
Non svelare tanti dettagli aiuta a concentrarsi sulle immagini, un film dolce, poetico e divertente in cui i due personaggi principali apparentemente così diversi finiranno per trovare svariati punti di contatto e colorando di gioco la non sempre rosea realtà si arricchiranno a vicenda. Una sorta di "road movie" adatto a grandi e piccini

mercoledì 12 ottobre 2011

"Hereafter" di Clint Eastwood - 2010


Il tema del film è la morte, tre storie lontane che però si incontreranno, George Lonegan (Matt Damon) è un sensitivo di San Francisco che può entrare in contatto con i morti, condizione che lui vive come una condanna, Marie (Cecile de France) affermata giornalista parigina che vedrà la sua vita cambiare in seguito all'essere sopravvissuta ad uno tsunami, Marcus un bambino londinese che si trova perso dopo la morte del fratello gemello. Un tema ingombrante trattato in maniera delicata dal grande regista in questo suo ultimo film che non è il suo migliore ma che a me che ne ero scettico è piaciuto molto. Fa piacere vedere che Clint non ripete sempre lo stesso clichè anzi il suo cinema ancora sorprende ed emoziona, pone domande e fa pensare e ovviamente (soprattutto in questo caso) non dà risposte riuscendo a trasmettere allo spettatore attraverso le immagini talvolta un po lente ma sempre tese, quel senso di pace che dopo tanto dolore e straniamenti personali sembrano trovare i tre protagonisti alla fine del film alle prese con una propria prospettiva di vita da portare comunque avanti.
Bella la fotografia e ottima regia nel delineare i personaggi, sempre più bravo Damon, fantastica la potente scena iniziale dello tsunami. Non c'è niente da fare vale sempre la pena di vedere un film di Clint Eastwood regista che resterà nella storia come un grandissimo del cinema americano.

martedì 11 ottobre 2011

"Mimi wo sumaseba - Drizzando le orecchie" di Kondo Yoshifumi - animazione

Film animazione del 1995 con il soggetto, la sceneggiatura e la produzione del grande Hayao Miyazaki. Disegni splendidi e inquadrature da sogno per un "anime"  poetico e dolcissimo. La storia racconta di Shizuku una ragazza di terza media accanita lettrice di libri più che studentessa modello alla quale una serie di eventi tra cui l'incontro con uno strano gatto che la porterà alla bottega di un anziano antiquario e di suo nipote, faranno pensare di cominciare a dare un senso più specifico alla propria vita. Non ancora distribuito in Italia è conosciuto con il titolo internazionale di "Whisper of the heart" .


martedì 4 ottobre 2011

"Maria Montessori - Una vita per i bambini" di Gianluca Tavarelli 2007

Ficton tv in due puntate che narra la storia umana e del grande lavoro svolto con e per i bambini in e per tutto il mondo di Maria Montessori, interpretata egregiamente da Paola Cortellesi stranamente in un ruolo drammatico, la famosissima pedagogista che ha dato il nome al famoso "metodo" e prima donna in Italia ad accedere alla facoltà di medicina e chirurgia insomma una pioniera e in un certo senso una proto-femminista in una società, quella a cavallo tra la  fine dell' '800  i primi del '900, decisamente maschilista infatti molti degli uomini che incontrerà sul suo cammino fra cui anche il padre di suo figlio, prima la ammirano poi faranno di tutto per metterle i bastoni fra le ruote in quanto "una donna non si deve permettere".
E' un prodotto televisivo ben confezionato e nientaffatto scadente un po lacrimoso nella seconda parte con una bravissima Cortellesi, insomma ce ne fosse di televisione così.
"Odio la mediocrità, i bambini sono la parte migliore della società è per questo che ho deciso di dedicarmi a loro".

giovedì 29 settembre 2011

"Il Giardino delle Vergini Suicide" di Sofia Coppola del 1999

"The Virgin Suicide" questo il titolo originale dell'esordio cinematografico della ormai notissima Sofia Coppola.
Narrato da voci fuori campo di alcuni ragazzi ex vicini di casa, il film racconta, una anomala estate di una famiglia borghese americana nel 1974, il padre, un professore molliccio (James Woods), la madre, religiosa integralista (Kathleen Turner) e cinque figlie femmin,e tra le quali spicca la più ribelle Lux (Kristen Dunst), che vivono, dopo il suicidio della più piccola, da segregate in casa e delle quali essi erano e forse lo saranno per sempre, innamorati.
Ragazze mentalmente isolate eppure sembrano come tutte le altre, ragazze circondate da figure che percepiscono inadeguate e forse hanno proprio ragione, ragazze che non riescono a vivere a fondo la propria vita di adolescenti in un mondo estraneo alla loro identità al loro "sentire", questo è il tema di un film tutto pervaso da un'aria surreale, quasi un trattato di sociologia sulle possibili origini del suicidio un film fatto di emozioni, coinvolgente e sconvolgente per l'assurdità dei fatti.
Bello ma difficile da recensire, mi ha lasciato perplesso e disarmato di fronte a fatti ai quali non si riesce a dare una spiegazione razionale, in ogni caso è assolutamente da vedere.

Il dottore (Danny De Vito) a Cecilia la figlia più piccola dopo il primo tentativo di suicidio:
"Non hai ancora l'età per capire quanto diventi complicata la vita"
Cecilia: "Evidentemente lei, Dottore, non è mai stato una ragazzina di 13 anni"

AIR - THE VIRGIN SUICIDE
Bellissima la struggente colonna sonora degli AIR che aiuta non poco ad aggiungere pathos e respiro a questo grande esordio.





IL TRAILER


martedì 27 settembre 2011

CD Chris Potter - Underground

Manca il basso in questo ottimo lavoro del bravo sassofonista Potter ma è egregiamente sostituito dal Fender Rhodes, un bel disco di jazz moderno vivace e nervoso con forti radici nel passato soprattutto agli anni '70, riprende infatti alcune sonorità tipiche di quello che un tempo si chiamava jazz-rock. I brani sono tutti originli di Potter eccetto "Yesterday" di Lennon/McCartney, "Morning Bell" dei Radiohead e il classico "Lotus Blossom" di Billy Strayhorn
Formazione:
Chris Potter - sax
Wayne Krantz - chitarra elettrica
Craig Taborn - piano elettrico Fender Rhodes
Nate Smith - batteria
Adam Rogers alla seconda chitarra nelle tracce 6 e 9

CD Motorpsycho- Heavy Metal Fruits

Se piace il rock "massiccio" "Heavy Metal Fruit" è il vostro disco ma la bellezza sta nel essere "non classico" chi li conosce già sà a cosa ci anno abituato nella loro lunga carriera e sa di cosa parlo se dico "non classico". A me per esempio non piace tutto quello che fanno ma quando si avviano su lunghe cavalcate tipo jam-band e toccano la psichedelia, il prog-rock, il metal e le ballate acustiche con tanto di cori west coast non posso resistere e godo come un matto.Imperdibile come già il precedente "Little Lucid Moment".

lunedì 26 settembre 2011

"Risate di Gioia" di Mario Monicelli del 1960


Gioia Fabbricotti (Anna Magnani) detta "Tortorella" e Umberto Pennazzuto (Totò) detto "Infortunio" si conoscono da molti anni lei è una comparsa a Cinecittà lui un ladruncolo. Tutta la storia si svolge nell'arco di una notte quella di Capodanno nella quale Gioia rimasta sola incontra Umberto che sta facendo il "secondo" a Lello (Ben Gazzara) borseggiatore professionista. Tratto da due racconti di Moravia e sceneggiato dal regista con  Age, Scarpelli e Suso Cecchi D'Amico è un film amarognolo e un po sottovalutato. I due squattrinati protagonisti sono da antologia nel ritrarre due personaggi ultimi campioni di un mondo che vuole per un motivo o per un altro solo sfruttarli. Unico film insieme per Totò e la Magnani che erano davvero vecchi compagni d'avanspettacolo. Da antologia il numero di Geppina. Belle le musiche jazz di Lelio Luttazzi.

"Essi vivono" di John Carpenter 1988

Nada (Roddy Piper) un vagabondo operaio disoccupato trova degli strani occhiali neri che gli sveleranno la verità.
Carpenter sceglie il fantahorror per sferrare una decisa critica al capitalismo americano degli anni 80, quello di Reagan, quello degli yuppies dove il colore dei messaggi pubblicitari nasconde una terribile realtà in bianco e nero fatta di messaggi subliminali ovvero gli alieni sono fra di noi e ci stanno soggiogando le menti con il consumismo sfrenato. Girato con grande fantasia questo B-movie (volutamente tirato via) è comunque interessante anche perchè nella realtà in fondo non è cambiato un granchè nei successivi 23 anni.
"A poco a poco diventiamo insensibili a tutto"

lunedì 19 settembre 2011

"Vip mio fratello superuomo" di Bruno Bozzetto 1968 - animazione

Con questo cartone animato per grandi e piccoli il grande Bozzetto ci metteva allegramente in allerta circa i rischi (in particolare l'appiattimento culturale e l'annullamento del pensiero) cui andavamo incontro seguendo spensieratamente lo sfrenato capitalismo, aveva ragione? La massa informe, sottomessa ma convinta di essere libera che siamo diventati parla da sè. Da vedere e rivedere

"Daybrakers" di Michael e Peter Spierig - 2009

2019 un'epidemia ha trasformato la maggior parte degli esseri umani in vampiri i pochi esseri umani rimasti vengono tenuti in vita come riserve di sangue, mentre quelli liberi sono costretti a spostarsi di continuo fuggendo dalle unità speciali. I vampiri hanno preso il posto dominante nella società e gli umani sono quasi estinti, la sempre maggiore carenza di sangue inizia a scatenare scontri per il controllo del sangue. Le scorte di sangue non bastano più e nei vampiri cominciai una pericolosa metamorfosi. Un gruppo di scienziati cerca di creare un surrogato tra loro il ricercatore Edward, (Ethan Hawke) un vampiro in crisi di coscenza che aiuterà un gruppo di umani ribelli, e insieme ad Elvis (Willem Dafoe), cercherà la cura all'epidemia. Ma la strada è in salita e il potente capitalista del sangue Charles Bromley, (Sam Neil) aiutato dall'esercito, cercherà di far fallire i loro progetti.
Sono sempre stato attratto dai film su i vampiri e questo è un buon film di fantascienza in salsa vampiresca, metafora della nostra società avanza una critica al sistema capitalistico ovvero pur di seguire la regola del profitto si dà fondo alle ultime risorse rimaste reprimendo con la forza le fasce più deboli che naturalmente sono le prime a protestare e del futuro chi se ne frega. Non originalissimo nelle tematiche è comunque piacevolmente macabro.

"L'odore del sangue" di Mario Martone - 2003

Tratto dal romazo di Goffredo Parise "L'odore del sangue" narra del morboso rapporto fra due coniugi Carlo (Michele Placido) e Silvia (Fanny Ardant) che non vivono più insieme da un po anzi Carlo vive una bella relazione con Lù (Giovanna Giuliani) e Silvia comincia una pericolosa relazione con un misterioso giovane riaccendendo la gelosia di Carlo. Attori bravissimi e fotografia molto bella per un film molto lento, ripetitivo insomma decisamente soporifero e che alla fine non mi ha lasciato niente di più di un buon esercizio di stile.

lunedì 12 settembre 2011

"Precious" di Lee Daniels - 2009

Harlem anni 80, Clarence Precious Jones (l'esordiente Gabourey Sibide) è una ragazza di 17 anni di colore quasi analfabeta, incinta per la seconda volta per incesto e umiliata continuamente dalla madre Mary (la bravissima Mo'Nique premio Oscar) cacciata da scuola tenta di prendere in mano la sua vita frequentando una scuola alternativa e grazie all'insegnante e ad una assistente sociale riuscirà ad incominciare un percorso impensabile all'inizio del film.Impegnativo e impegnato sul piano sociale ecco ancora un film che ci parla di un America semi-sconosciuta in Europa, terribilmente povera, priva di alfabetizzazione, tragica e purtroppo reale e naturalmente in Italia non ha sfondato al botteghino. Vincitore di svariati premi e riconoscimenti compresi due Oscar è ben girato e ben raccontato senza scadere nella lacrima facile e neppure nel pietismo ostentando scene di violenza, fortunatamente non si vede quasi niente ma si immagina perfettamente. Piccoli ruoli per Mariah Carey e Lenny Kravitz.
Unico neo non da poco il doppiaggio italiano che seppur buono non può ricreare lo slang di bassa estrazione sociale di Harlem, sono fermamente convinto che questo tipo di prodotto debba essere esclusivamente sottotitolato.

mercoledì 7 settembre 2011

"Frank Costello faccia d'angelo" Jean Pierre Melville - 1967

"Le Samurai" questo il titolo originale del film che è uno dei classici imperdibili noir polizieschi degli anni '60 con un bellissimo ed impassibile Delon perfetto nella parte del killer solitario e super professional, braccato da tutti dopo un omicidio, sarà artefice, proprio come un samurai, della propria sorte.
Il tema centrale del film è la solitudine delle persone "diverse" come Frank che conduce una vita solitaria, apparentemente mesta ama davvero solo una donna, una vita con un codice d'onore morale  ben delineato sembra infatti che sia proprio Costello, malgrado sia un assassino di mestiere, l'unico ad essere davvero pulito nell'animo.
"Non c'è solitudine più profonda del samurai se non quella della tigre nella giungla".
 Jim Jarmusch gli ha reso omaggio alla fine degli anni '90 con "Ghost Dog"

"I vitelloni" di Federico Fellini - 1953

"Lavoratori!"....apostrofava Alberto Sordi facendo seguire pernacchia e italico gesto dell'ombrello, scena emblematica che ha fatto epoca e che tutti abbiamo visto o sentito raccontare almeno una volta. La storia di cinque falsi amici perdigiorno riminesi Alberto (Alberto Sordi) Fausto (Franco Fabrizi) Moraldo (Franco Interlenghi) Leopoldo (Leopoldo Trieste) Riccardo (Riccardo Fellini) che ammazzano il tempo fra goliardate, piccole cattiverie, sbronze, infamate di vario genere...solo uno di loro troverà la forza di andarsene e provare a crescere.
Un pezzo di storia del cinema da vedere assolutamente.