sabato 27 agosto 2011

"Frozen River" di Courtney Hunt - 2008

Bel cinema indipendente americano vincitore del Sundance Festival, opera prima scritta e diretta da Courtney Hunt che ha avuto anche la nomination per gli Oscar.Parla di un America sgangherata lontana da quella stereotipata che ci fanno vedere le grandi distribuzioni, siamo geograficamente al confine tra lo stato di New York ed il Quebec questa era terra Mohawk e per loro non esistevano confini e il "fiume ghiacciato" del titolo è il San Lorenzo attraverso il quale durante la stagione più fredda si riesce a trafficare clandestini (questi traffici non sono solo ai confini con il Messico).Due donne/madri single che vivono ai margini della società e conducono vite difficili,distanti per origini e cultura si troveranno loro malgrado a cercare una sorta di solidarietà fra loro. Si parla di donne reali, quelle che non sono sui giornali, quelle di cui nessuno ama parlare, donne che sbagliano, donne che si fanno un culo come una casa per sopravvivere e per dare un futuro ai loro figli.Con una grande Melissa Leo nel ruolo della protagonista bianca americana e Misty Upham nel ruolo della nativa. Molto bello

"Redacted" di Brian De Palma - 2007

MAI DISTRIBUITO IN ITALIA
Vincitore del Leone d'Oro alla
64° Mostra del Cinema di Venezia.
Parlare male dei soldati americani ti fa automaticamente rientrare nella categoria del "comunista amico dei terroristi", Brian De Palma più bravo di sempre è coraggioso e se ne fotte, sapendo che il suo film sarà fortemente ostacolato. Tratto da una storia realmente accaduta ma naturalmente non divulgata, questo film è una vera sorpresa, girato con la tecnica del falso amatoriale il docu-film "Redacted" ci ricorda quanto sia terribile la guerra e non solo per le morti dei militari durante i combattimenti ma soprattutto per l'odio che ne scaturisce durante e in seguito che innesca una spirale di violenza infinita totalmente incomprensibile e incontrollabile, fino ad annullare il "pensiero".
La storia: Irak 2006, un gruppo di marines americani di stanza ad un checkpoint causa il caldo insopportabile la noia la tensione e naturalmente la follia perdono completamente il controllo di loro stessi e dopo che un loro commilitone esplode su una bomba commettono l'atrocità di violentare a turno una ragazza "la cagna terrorista" ucciderla e ucciderne tutta la famiglia.
E' un pugno nello stomaco pazzesco, scioccante, violentissimo girato splendidamente e con una fotografia eccezionale è assolutamente da vedere ma solo per stomaci molto ma molto resistenti.

"Guardie e Ladri" di Steno e Mario Monicelli - 1951

Sono un estimatore totale di Totò lo ammetto mi piace tutto anche i film più brutti ma qui siamo davvero di fronte ad un bellissimo film.
La storia in breve:Il brigadiere Lorenzo Bottoni (la guardia Aldo Fabrizi) ha tre mesi per ritrovare Ferdinando Esposito (il ladro Totò) che gli è sfuggito durante un famosissimo inseguimento a piedi altrimenti, verrà messo sotto inchiesta e potrebbe perdere il posto, farà di tutto per riacciuffarlo.
Film pieno di umanità nel quale è palpabile la grande complicità che legava i due grandissimi personaggi, a cavallo tra il neo-realismo e la commedia è uno dei più riusciti film dei due attori che hanno lasciato un segno grande nella storia d'Italia.
Presentato al Festival di Cannes nel 1952 valse a Totò il Natro d'Argento e a Piero Tellini il premio per la migliore sceneggiatura. Da rivedere.

martedì 23 agosto 2011

"Biutiful" di Alejandro Gonzales Inarritu - 2010

Dopo un serie di film belli e molto simili fra loro riconoscibili per il montaggio ad incastro Inarritu tira una linea e ci regala un film diverso e splendido sul senso della vita con Javier Bardem in formissima una fotografia bellissima in una Barcellona dove lo squallore e la moltitudine di persone di tutte le razze che tirano a campare ai margini cozza con l'immagine della città dove la movida la fa da padrona almeno su i depliant turistici...il classico rovescio della medaglia.
La storia: Uxbald (Bardem) è uno dei tanti trafficoni che sopravvive grazie al sottobosco clandestino tipico delle grandi città "aiutando" extracomunitari a tirare avanti piazzandoli in contesti discutibili ma è un brav'uomo e lo fa con una sua etica, allo stesso tempo è gravemente affetto da una brutta malattia e ha problemi famigliari piuttosto seri (due figli da crescere con la "difficile" moglie Marambra, l'azzeccatissima attrice argentina Maricel Alvarez credo al suo esordio cinematografico, affetta da forti sbalzi depressivi).....una corsa contro il tempo per cercare di sistemare le cose ed assicurare un qualche futuro ai figli prima di andarsene.
Assolutamente da vedere, stupendo e doloroso, impossibile trattenere le lacrime durante lo struggente abbraccio padre-figlia......"non dimenticarmi".

venerdì 19 agosto 2011

"Rapina a mano armata" (The Killing) di Stanley Kubrick - 1956

Aveva solo 28 anni e già era considerato uno dei più innovativi registi del momento e da questo suo terzo lungometraggio in poi diventerà uno dei più grandi registi di tutti i tempi, sto ovviamente parlando di Stanley Kubrick qui nella sua unica cimentazione con il genere noir.
Film perfetto sotto ogni aspetto, regia, fotografia, scelta degli attori, musiche di sottofondo e soprattutto montaggio, sta proprio nel montaggio il tocco del genio.
La storia è molto semplice: un ex carcerato Johnny Clay (Sterling Hayden) ha progettatto un colpo da 2 milioni di dollari all'ippodromo facendosi aiutare da una serie di complici insospettabili nessuno dei quali conosce la completa dinamica del colpo se non la parte che lo riguarda personalmente. Tutto sembra filare liscio fino alla fine quando invece come da tradizione qualcosa andrà storto.
Il "flashback sincronico", questo è il segreto che dà al film la marcia in più, tutto si svolge nell'arco di un paio di giorni ma non segue una narrazione cronologica bensì ritorna più volte sugli stessi avvenimenti a seconda del personaggio che descrive.
Tratto dal romanzo di Lionel White "Clean Break" Rapina a mano armata ci tiene incollati allo schermo fino alla fine è uno dei film a ragione più osannati di tutti i tempi. Quentin Tarantino gli deve moltissimo e gli ha giustamente reso omaggio usando la stessa tecnica di montaggio sia per Le Iene che per Pulp Fiction e Jackie Brown.