lunedì 19 dicembre 2011

"Capitalism - A love story" di Michael Moore - documentario del 2009

Un viaggio nello spregiudicato mondo del capitalismo americano che raggiunge livelli davvero raccapriccianti, la borsa, l'alta finanza, le assicurazioni, frodi di ogni tipo ai danni della popolazione, tutte cose che si sanno o si immaginano ma averne la conferma documentata fa davvero male. Quando il capitalismo raggiunge i livelli descritti in questo documentario si può tranquillamente parlare di "male assoluto". Bravo Moore che anche questa volta pur in maniera ridotta non rinuncia ad un po di alleggerente umorismo. Molto interessante.

"I gatti persiani" di Bahman Ghobadi 2009

Premio speciale della giuria a Cannes 2009. La storia di una giovane coppia che cerca il modo di organizzare un concerto all'estero è un pretesto per mostrare un interessante spaccato della scena musicale giovanile nella Teheran fra rock rap e tradizione i ragazzi trovano un sacco di limitazioni alle più elementari libertà per fare qualunque cosa. Il regista ha rischiato girando il film senza le autorizzazioni necessari per le scene in esterno sembra che abbia dovuto corrompere alcuni agenti, infine ha dovuto autoesiliarsi. Bel film, contro l'ottusità di tutti i regimi.

venerdì 9 dicembre 2011

"Pina" di Wim Wenders - 2011

Difficile parlare di questo non film non biografia non documentario sulla grande coreografa, ballerina e attrice tedesca Pina Bausch interprete di una vera e propria rivoluzione all'interno della danza contemporanea ma anche facile perchè è semplicemente un bellissimo. Un omaggio da parte di Wenders e della stessa storica compagnia di Wuppertal il Tanz Theater che con lei ha lavorato per tanti anni. Riportando parti di suoi spettacoli in location esterne che ben si prestano fra l'altro alla tecnologia 3D che devo dire non mi era finora piaciuta un granchè ma che qui grazie ad un uso sapiente di Wenders e dei grandi fotografi Hélène Louvart e Jörg Widmer è davvero il tocco in più.
Un serie di pennellate per dipingere un quadro in continua evoluzione e che in qualche modo rende l'idea del lavoro e del pensiero di Pina.
Emozionante e imperdibile.

lunedì 5 dicembre 2011

"Buried - Sepolto" di Rodrigo Cortez - 2010

Essere sepolto vivo è da sempre una delle grandi paure dell'uomo tanto che nell''800 furono costruite bare con respiratori e campanelli in caso di risveglio.Claustrofobico teso e particolarissimo film girato interamente con un solo attore (Ryan Reynolds) e alcune voci fuori campo all'interno di una cassa armato di accendino matita e cellulare. I limiti e le improbabilità di un film come questo possono essere molteplici ma il virtuosismo registico la tensione e il senso di oppressione è reso molto bene, ed quello che nella miglior tradizione Hitchcokiana Cortez ha voluto trasmettere allo spettatore riuscendoci pienamente.
Non sarà il mega capolavoro di cui tanti parlano ma resta un film originale e avvincente nella sua essenzialità. Curiosità: sono state usate 7 differenti bare per girarlo e poter fare riprese circolari e dall'alto scarrellando avanti e indietro.

sabato 3 dicembre 2011

"Genova - Un luogo per ricominciare" di Michael Winterbottom del 2008

L'elaborazione del soffrire, diceva Eschilo, è anche un dono per conoscere sé stessi e uscire da uno stato confusionale.
Il film' girato in digitale a basso costo è stato presentato in Italia alla fine del 2008 ma fino a ottobre 2009 inspiegabilmente nessuno ha voluto distribuirlo.
Dopo un grave incidente automobilistico che coinvolge le sorelle Kelly e Mary e la loro madre Marianne che muore, Joe (Colin Firth) il padre e marito è in difficoltà, decide quindi di accettare una cattedra a Genova per provare insieme alle figlie a ricomporre la famiglia spezzata ma la situazione peggiora, Kelly la maggiore annebbia il proprio dolore con i primi amori e non sopporta Mary, la più piccola che invece è dilaniata dal senso di colpa e vede il fantasma della madre che la chiama a seguirla; dopo una serie di eventi ed elaborazioni saranno tutti e tre pronti per una nuova vita? Descrivere le lacerazioni interiori dovute alla perdita di chi si ama è un operazione difficile, Winterbottom ci prova e ci riesce in parte, perdendosi per i vicoli di una Genova sporca viva e accogliente che è anche la vera protagonista, lo spaesamento interiore dei tre attori si fa tangibile.