giovedì 29 settembre 2011

"Il Giardino delle Vergini Suicide" di Sofia Coppola del 1999

"The Virgin Suicide" questo il titolo originale dell'esordio cinematografico della ormai notissima Sofia Coppola.
Narrato da voci fuori campo di alcuni ragazzi ex vicini di casa, il film racconta, una anomala estate di una famiglia borghese americana nel 1974, il padre, un professore molliccio (James Woods), la madre, religiosa integralista (Kathleen Turner) e cinque figlie femmin,e tra le quali spicca la più ribelle Lux (Kristen Dunst), che vivono, dopo il suicidio della più piccola, da segregate in casa e delle quali essi erano e forse lo saranno per sempre, innamorati.
Ragazze mentalmente isolate eppure sembrano come tutte le altre, ragazze circondate da figure che percepiscono inadeguate e forse hanno proprio ragione, ragazze che non riescono a vivere a fondo la propria vita di adolescenti in un mondo estraneo alla loro identità al loro "sentire", questo è il tema di un film tutto pervaso da un'aria surreale, quasi un trattato di sociologia sulle possibili origini del suicidio un film fatto di emozioni, coinvolgente e sconvolgente per l'assurdità dei fatti.
Bello ma difficile da recensire, mi ha lasciato perplesso e disarmato di fronte a fatti ai quali non si riesce a dare una spiegazione razionale, in ogni caso è assolutamente da vedere.

Il dottore (Danny De Vito) a Cecilia la figlia più piccola dopo il primo tentativo di suicidio:
"Non hai ancora l'età per capire quanto diventi complicata la vita"
Cecilia: "Evidentemente lei, Dottore, non è mai stato una ragazzina di 13 anni"

AIR - THE VIRGIN SUICIDE
Bellissima la struggente colonna sonora degli AIR che aiuta non poco ad aggiungere pathos e respiro a questo grande esordio.





IL TRAILER


martedì 27 settembre 2011

CD Chris Potter - Underground

Manca il basso in questo ottimo lavoro del bravo sassofonista Potter ma è egregiamente sostituito dal Fender Rhodes, un bel disco di jazz moderno vivace e nervoso con forti radici nel passato soprattutto agli anni '70, riprende infatti alcune sonorità tipiche di quello che un tempo si chiamava jazz-rock. I brani sono tutti originli di Potter eccetto "Yesterday" di Lennon/McCartney, "Morning Bell" dei Radiohead e il classico "Lotus Blossom" di Billy Strayhorn
Formazione:
Chris Potter - sax
Wayne Krantz - chitarra elettrica
Craig Taborn - piano elettrico Fender Rhodes
Nate Smith - batteria
Adam Rogers alla seconda chitarra nelle tracce 6 e 9

CD Motorpsycho- Heavy Metal Fruits

Se piace il rock "massiccio" "Heavy Metal Fruit" è il vostro disco ma la bellezza sta nel essere "non classico" chi li conosce già sà a cosa ci anno abituato nella loro lunga carriera e sa di cosa parlo se dico "non classico". A me per esempio non piace tutto quello che fanno ma quando si avviano su lunghe cavalcate tipo jam-band e toccano la psichedelia, il prog-rock, il metal e le ballate acustiche con tanto di cori west coast non posso resistere e godo come un matto.Imperdibile come già il precedente "Little Lucid Moment".

lunedì 26 settembre 2011

"Risate di Gioia" di Mario Monicelli del 1960


Gioia Fabbricotti (Anna Magnani) detta "Tortorella" e Umberto Pennazzuto (Totò) detto "Infortunio" si conoscono da molti anni lei è una comparsa a Cinecittà lui un ladruncolo. Tutta la storia si svolge nell'arco di una notte quella di Capodanno nella quale Gioia rimasta sola incontra Umberto che sta facendo il "secondo" a Lello (Ben Gazzara) borseggiatore professionista. Tratto da due racconti di Moravia e sceneggiato dal regista con  Age, Scarpelli e Suso Cecchi D'Amico è un film amarognolo e un po sottovalutato. I due squattrinati protagonisti sono da antologia nel ritrarre due personaggi ultimi campioni di un mondo che vuole per un motivo o per un altro solo sfruttarli. Unico film insieme per Totò e la Magnani che erano davvero vecchi compagni d'avanspettacolo. Da antologia il numero di Geppina. Belle le musiche jazz di Lelio Luttazzi.

"Essi vivono" di John Carpenter 1988

Nada (Roddy Piper) un vagabondo operaio disoccupato trova degli strani occhiali neri che gli sveleranno la verità.
Carpenter sceglie il fantahorror per sferrare una decisa critica al capitalismo americano degli anni 80, quello di Reagan, quello degli yuppies dove il colore dei messaggi pubblicitari nasconde una terribile realtà in bianco e nero fatta di messaggi subliminali ovvero gli alieni sono fra di noi e ci stanno soggiogando le menti con il consumismo sfrenato. Girato con grande fantasia questo B-movie (volutamente tirato via) è comunque interessante anche perchè nella realtà in fondo non è cambiato un granchè nei successivi 23 anni.
"A poco a poco diventiamo insensibili a tutto"

lunedì 19 settembre 2011

"Vip mio fratello superuomo" di Bruno Bozzetto 1968 - animazione

Con questo cartone animato per grandi e piccoli il grande Bozzetto ci metteva allegramente in allerta circa i rischi (in particolare l'appiattimento culturale e l'annullamento del pensiero) cui andavamo incontro seguendo spensieratamente lo sfrenato capitalismo, aveva ragione? La massa informe, sottomessa ma convinta di essere libera che siamo diventati parla da sè. Da vedere e rivedere

"Daybrakers" di Michael e Peter Spierig - 2009

2019 un'epidemia ha trasformato la maggior parte degli esseri umani in vampiri i pochi esseri umani rimasti vengono tenuti in vita come riserve di sangue, mentre quelli liberi sono costretti a spostarsi di continuo fuggendo dalle unità speciali. I vampiri hanno preso il posto dominante nella società e gli umani sono quasi estinti, la sempre maggiore carenza di sangue inizia a scatenare scontri per il controllo del sangue. Le scorte di sangue non bastano più e nei vampiri cominciai una pericolosa metamorfosi. Un gruppo di scienziati cerca di creare un surrogato tra loro il ricercatore Edward, (Ethan Hawke) un vampiro in crisi di coscenza che aiuterà un gruppo di umani ribelli, e insieme ad Elvis (Willem Dafoe), cercherà la cura all'epidemia. Ma la strada è in salita e il potente capitalista del sangue Charles Bromley, (Sam Neil) aiutato dall'esercito, cercherà di far fallire i loro progetti.
Sono sempre stato attratto dai film su i vampiri e questo è un buon film di fantascienza in salsa vampiresca, metafora della nostra società avanza una critica al sistema capitalistico ovvero pur di seguire la regola del profitto si dà fondo alle ultime risorse rimaste reprimendo con la forza le fasce più deboli che naturalmente sono le prime a protestare e del futuro chi se ne frega. Non originalissimo nelle tematiche è comunque piacevolmente macabro.

"L'odore del sangue" di Mario Martone - 2003

Tratto dal romazo di Goffredo Parise "L'odore del sangue" narra del morboso rapporto fra due coniugi Carlo (Michele Placido) e Silvia (Fanny Ardant) che non vivono più insieme da un po anzi Carlo vive una bella relazione con Lù (Giovanna Giuliani) e Silvia comincia una pericolosa relazione con un misterioso giovane riaccendendo la gelosia di Carlo. Attori bravissimi e fotografia molto bella per un film molto lento, ripetitivo insomma decisamente soporifero e che alla fine non mi ha lasciato niente di più di un buon esercizio di stile.

lunedì 12 settembre 2011

"Precious" di Lee Daniels - 2009

Harlem anni 80, Clarence Precious Jones (l'esordiente Gabourey Sibide) è una ragazza di 17 anni di colore quasi analfabeta, incinta per la seconda volta per incesto e umiliata continuamente dalla madre Mary (la bravissima Mo'Nique premio Oscar) cacciata da scuola tenta di prendere in mano la sua vita frequentando una scuola alternativa e grazie all'insegnante e ad una assistente sociale riuscirà ad incominciare un percorso impensabile all'inizio del film.Impegnativo e impegnato sul piano sociale ecco ancora un film che ci parla di un America semi-sconosciuta in Europa, terribilmente povera, priva di alfabetizzazione, tragica e purtroppo reale e naturalmente in Italia non ha sfondato al botteghino. Vincitore di svariati premi e riconoscimenti compresi due Oscar è ben girato e ben raccontato senza scadere nella lacrima facile e neppure nel pietismo ostentando scene di violenza, fortunatamente non si vede quasi niente ma si immagina perfettamente. Piccoli ruoli per Mariah Carey e Lenny Kravitz.
Unico neo non da poco il doppiaggio italiano che seppur buono non può ricreare lo slang di bassa estrazione sociale di Harlem, sono fermamente convinto che questo tipo di prodotto debba essere esclusivamente sottotitolato.

mercoledì 7 settembre 2011

"Frank Costello faccia d'angelo" Jean Pierre Melville - 1967

"Le Samurai" questo il titolo originale del film che è uno dei classici imperdibili noir polizieschi degli anni '60 con un bellissimo ed impassibile Delon perfetto nella parte del killer solitario e super professional, braccato da tutti dopo un omicidio, sarà artefice, proprio come un samurai, della propria sorte.
Il tema centrale del film è la solitudine delle persone "diverse" come Frank che conduce una vita solitaria, apparentemente mesta ama davvero solo una donna, una vita con un codice d'onore morale  ben delineato sembra infatti che sia proprio Costello, malgrado sia un assassino di mestiere, l'unico ad essere davvero pulito nell'animo.
"Non c'è solitudine più profonda del samurai se non quella della tigre nella giungla".
 Jim Jarmusch gli ha reso omaggio alla fine degli anni '90 con "Ghost Dog"

"I vitelloni" di Federico Fellini - 1953

"Lavoratori!"....apostrofava Alberto Sordi facendo seguire pernacchia e italico gesto dell'ombrello, scena emblematica che ha fatto epoca e che tutti abbiamo visto o sentito raccontare almeno una volta. La storia di cinque falsi amici perdigiorno riminesi Alberto (Alberto Sordi) Fausto (Franco Fabrizi) Moraldo (Franco Interlenghi) Leopoldo (Leopoldo Trieste) Riccardo (Riccardo Fellini) che ammazzano il tempo fra goliardate, piccole cattiverie, sbronze, infamate di vario genere...solo uno di loro troverà la forza di andarsene e provare a crescere.
Un pezzo di storia del cinema da vedere assolutamente.

martedì 6 settembre 2011

"Un gelido inverno" di Debra Granik - 2010

 in casa di un branco di zotici. Bella la fredda fotografia dai toni grigio spent
Tratto dal romanzo di Daniel Woodrell "Winter's bone" che è anche il titolo originale questo film ha riscosso molti consensi in diversi festival di cinema indipendente americano fino alla candidatura ad alcuni Oscar tra cui miglior attrice. Siamo nel Missouri e Ree (Jennifer Lawrence) è una diciasettenne che vive in condizioni disagiate con due fratellini a carico in quanto suo padre è in carcere e la madre è caduta in una profonda depressione. Per uscire dal carcere e poi sparire il padre, paga parte della cauzione ipotecando la casa e se non si presenterà in tribunale la casa verrà confiscata, inizia così per Ree la ricerca dell'uomo incontrando le ostilità e la violenza delle persone che ci hanno avuto a che fare.
Una sorta di thriller cupo e gelido come il titolo, ambientato nel cuore dell'America, quella ruvida di cui si parla poco alla tv o sui giornali, crudele, fatta di gente povera e ignorante, di violenza, di volti induriti dal clima e dalla vita, un America così reale che sinceramente fa paura. Di contrasto sono morbide e dolci le canzoni country (azzeccata colonna sonora country folk) suonate con vivo calorei e il ritmo lento e teso.
 
 

sabato 3 settembre 2011

"L'illusionista" di Sylvain Chomet - 2010

Sylvain Chomet autore anche delle musiche riprende una sceneggiatura originale del grande mimo, attore e regista Jacques Tati, rimasta nel cassetto ed ecco "L'illusionista" (L'Illusionniste") un magnifico gioiello di animazione tradizionale rigorosamente in 2D, e già è un fatto piuttosto insolito nel panorama dei cartoni digitali degli ultimi anni. Molto dolce e poetico, questo lungometraggio uscito in concomitanza con "Cattivissimo me" (carino e ben fatto ma più stereotipato nei contenuti) che lo oscurò in quanto a successo di pubblico, fu distribuito in Italia dalla Sacher e non fu proiettato in molte sale, infatti l'hanno visto in pochi almeno al cinema, ritmo lento, divertente ma senza doppiatori famosi (è praticamente muto) senza battute o citazioni cinefile o televisive per acchiappare grandi e piccini...eppure sembrerà strano ma è per grandi e per piccini (ai miei figli di 10 e 8 anni è piaciuto moltissimo).
Disegnato, colorato e animato benissimo racconta le vicende del prestigiatore Tatischeff che alla fine degli anni '50 non riesce più a carpire l'attenzione del pubblico sempre più affascinato da isteriche rockstar, troverà però una ragazza sognatrice che vede in lui un vero mago, Tatischeff farà di tutto per non farle smettere di crederlo.
Per rinunciare ai sogni c'è sempre tempo .