mercoledì 30 novembre 2011

"Tutti per uno" di Romain Goupil del 2010

Un piccolo intelligente film da vedere anche e soprattutto con i nostri ragazzi, un film che innesca un meccanismo di interessanti domande alle quali spesso non sappiamo rispondere, per esempio: "Perchè Milana dovrebbe lasciare la Francia?".
Un piccolo accenno della storia: Milana, quasi settantenne, ricorda la sua prima adolescenza quando da immigrata cecena clandestina rischiava l'espulsione. Insieme ad un piccolo gruppo di amici ragazzini inscenano una insolita protesta sparendo per giorni in un nascondiglio segreto incoscenti delle preoccupazioni altrui. 
I film francesi hanno da sempre una particolare propensione all'argomento bambini, questo film non fa eccezione e centra l'obbiettivo raccontando una storia proprio dal loro punto di vista, in alcuni momenti anche fisicamente la telecamera è bassa ad altezza occhio bambino escludendo la metà del corpo adulto, a sottolineare la distanza enorme sotto ogni aspetto tra le due fasi dell'essere umano.  
la resa alle autorità e metaforicamente anche all'età adulta
Uniti si è forti e se si è convinti delle proprie idee si può ottenere molto, questo è il tema del film, gli adulti e le loro leggi a volte ingiuste, sono ciechi, non sanno più vedere solo l'aspetto più puro della solidarietà, l'amicizia, l'amore. Il mondo dei grandi appare solo come un rumore di fondo fatta eccezione per la mamma di Blaise (Valeria Bruni Tedeschi) che è una delle poche a non essersi dimenticata cosa vuol dire essere bambini.

giovedì 17 novembre 2011

"Corpo Celeste" di Alice Rohrwacker del 2011

Film dove il molto non-detto lascia spazio all'immaginazione dove conta più la parrocchia che la Chiesa, più il catechismo che la Religione, più il voto che la Politica.
Marta (Yile Vianello) è una ragazzina di 13 anni che fa ritorno in Italia, dopo 10 vissuti in Svizzera, in provincia di Reggio Calabria con la mamma (Anita Caprioli) e la sorella maggiore, del padre non se ne sa nulla, essendo in età di cresima frequenta il catechismo per prepararsi a prendere questo sacramento. Questa bella opera prima di Alice Rohrwacker tralascia tutta una serie di dettagli e vari altri contesti sociali, la scuola per esempio per dedicare uno sguardo fatto di primi piani e macchina da presa mobile ad un Sud "?religioso?" fintamente moderno incarnato da personaggi rappresentativi come la catechista Santa (Pasqualina Scuncia bravissima esordiente) che prepara i ragazzi con quiz a scelta multipla come in TV, dal parroco del paese (Salvatore Cantalupo) più interessato alla carriera che alla fede, dal vescovo e il suo assistente che sembrano più due mafiosi piuttosto che figure di riferimento, dove gli adulti tentano di insegnare o meglio inculcare nozioni alle quali non loro stessi credono più, a dei giovani che di li a poco (speriamo di no) diventeranno come loro. 
Unica voce fuori dal coro il parroco anziano del vicino paese abbandonato (Renato Carpentieri) che dà a Marta una lettura della figura di Gesù più arrabbiata più terrena e dunque più credibile.

martedì 8 novembre 2011

"La donna che canta" di Denis Villeneuve del 2010

Canada, Quebec ai giorni nostri: alla morte della signora Nawal Marwan (Lubna Azabal) una donna libanese cristiana rifugiatasi molti anni prima, un notaio (Remì Girard) apre e legge il di lei testamento ai due figli gemelli Jeanne (Melissa Desormeaux-Paulin) e Simon (Maxim Gaudette) in cui si chiede loro di consegnare due lettere, una al loro padre che essi credevano morto in guerra e una al loro fratello che non sapevano di avere. Ecco che comincia il viaggio in Libano e la ricerca di due persone e parallelamente, immersa nelle complicate vicende mediorientali, la storia di Nawal da giovane attraverso assurdi quanto violenti conflitti politico/religiosi che le lasceranno ferite indicibili quali l'uccisione del fidanzato da parte della propria famiglia, la sottrazione di un figlio che non smetterà mai di cercare ed inoltre, in seguito ad un omicidio da lei commesso per una vendetta, 15 anni di tremenda prigionia che trascorrono tra violenze e torture nell'arco dei quali darà alla luce i due gemelli e diventerà conosciuta come "la donna che canta" del titolo.
Un film molto complesso, drammatico e coinvolgente anche se ci mette un po per esserlo, costruito come un mosaico disfatto e incomprensibile, che lentamente si ricompone, ed approda ad un finale rivelatore e sorprendente, la lettura delle due lettere sarà infatti allo stesso tempo un pugno nello stomaco e la più dolce delle carezze dove è impossibile rimanere con gli occhi asciutti.

"Dead Set" serie tv in 5 episodi (con link)

Se amate il genere horror qui siamo al top, di zombi o morti viventi che dir si voglia in questa breve serie tv inglese ce ne sono a bizzeffe. Siamo sul set del Grande Fratello inglese e i concorrenti ignari pensano all'eliminazione e alle frivolezze tipiche del format, in realtà all'esterno si sta consumando la tragedia, un morbo letale ha colpito l'umanità contagiandola a macchia d'olio di li a poco dovranno vedersela con la possibilità di essere eliminati....per sempre.
Di seguito, in ordine tutti i link per vedere i 5 episodi in lingua originale sottotitolati in italiano, buon terrore.






lunedì 7 novembre 2011

"Tatanka" di Giuseppe Gagliardi del 2011


E' riduttivo definirlo un film sul pugilato anche se in buona parte di questo si tratta.
Michele è una giovane promessa della boxe con il sogno di arrivare alle olimpiadi ma crescendo a Marcianise piccolo paese campano dove sei considerato uno con le palle solo se sei cazzuto il suo "non futuro" è già scritto infatti finirà giovanissimo in prigione e ci resterà 8 anni.
Quando esce cercherà un riscatto ma le maglie della camorra sono dappertutto e la strada per una vita pulita è tutta in salita.
Ispirato al racconto "Tatanka Skatenato" alias Clemente Russo contenuto nel libro "La bellezza e l'inferno"di Roberto Saviano, questo film che vede come interprete principale il suddetto campione del mondo della boxe dilettantistica 2007, ci parla di pugilato come riscatto sociale, tema ampiamente sfruttato ma qui alla maniera del Garrone di "Gomorra" ci si commuove poco e si resta invece paralizzati di fronte ad una realtà violentissima che annienta l'intelligenza delle persone e che non cambia mai ma come dimostra il protagonista una speranza se pur recondita c'è. Molto bello con una ottima fotografia e le buonissime interpretazioni di Clemente Russo e di Giorgio Colangeli nel ruolo dell'allenatore Sabatino.

giovedì 3 novembre 2011

"Vallanzasca - Gli angeli del male" di Michele Placido - 2011

"Io non sono cattivo, ho solo il lato oscuro un po pronunciato."
Sceneggiato da Placido e Kim Rossi Stuart che interpreta il ruolo del protagonista, ispirato al libro "Il fiore del male - bandito a Milano" scritto dallo stesso Renato Vallanzasca questo film è decisamente notevole per regia e interpretazione tra i quali spiccano oltre a Rossi Stuart, Filippo Timi e Francesco Scianna.
La storia si concentra completamente sulla vicenda criminale del noto pluriomicida mago dell'evasione e pluricondannato tralasciando volutamente la parte più umana, malgrado questo Placido come già in Romanzo Criminale ci rende il protagonista un pochino "simpatico" e per questo è stato ancora una volta criticato, inutilmente secondo me perchè il film non ha pretese sociologiche.Gran ritmo, tanta azione, scene di violenza credibili, dialoghi ad effetto e un ottima fotografia rendono film addiritura migliore del già citato Romanzo Criminale (del quale consiglio vivissimamente la visione della serie tv articolata in una ventina di puntate che ripercorrono integralmente il romanzo di De Cataldo) essendo molto meno compresso e schizzato e soprattutto con meno personaggi e quindi ritratti in modo più approfondito.
Kim Rossi Stuart
Paz Vega con Francesco Scianna

Filippo Timi