venerdì 19 agosto 2011

"Rapina a mano armata" (The Killing) di Stanley Kubrick - 1956

Aveva solo 28 anni e già era considerato uno dei più innovativi registi del momento e da questo suo terzo lungometraggio in poi diventerà uno dei più grandi registi di tutti i tempi, sto ovviamente parlando di Stanley Kubrick qui nella sua unica cimentazione con il genere noir.
Film perfetto sotto ogni aspetto, regia, fotografia, scelta degli attori, musiche di sottofondo e soprattutto montaggio, sta proprio nel montaggio il tocco del genio.
La storia è molto semplice: un ex carcerato Johnny Clay (Sterling Hayden) ha progettatto un colpo da 2 milioni di dollari all'ippodromo facendosi aiutare da una serie di complici insospettabili nessuno dei quali conosce la completa dinamica del colpo se non la parte che lo riguarda personalmente. Tutto sembra filare liscio fino alla fine quando invece come da tradizione qualcosa andrà storto.
Il "flashback sincronico", questo è il segreto che dà al film la marcia in più, tutto si svolge nell'arco di un paio di giorni ma non segue una narrazione cronologica bensì ritorna più volte sugli stessi avvenimenti a seconda del personaggio che descrive.
Tratto dal romanzo di Lionel White "Clean Break" Rapina a mano armata ci tiene incollati allo schermo fino alla fine è uno dei film a ragione più osannati di tutti i tempi. Quentin Tarantino gli deve moltissimo e gli ha giustamente reso omaggio usando la stessa tecnica di montaggio sia per Le Iene che per Pulp Fiction e Jackie Brown.



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