venerdì 6 luglio 2012

"Il gioiellino" di Andrea Molaioli - 2011

Dopo "La ragazza del lago" Molaioli fa di nuovo centro e lo fa ancora una volta con Toni Servillo come protagonista. L'antipatico, solitario e schivo ragioniere Ernesto Botta (Servillo) è l'uomo dei conti della "LEDA", azienda alla quale ha dedicato la propria vita, leader nel settore della produzione e vendita del latte e affini in Italia e all'estero capitanata dal patron Amazio Rastelli (Remo Girotti) uomo capace e legato ad un tipo di gestione "all'antica", i due legati da stima reciproca, portano avanti l'azienda con devozione e per tanti anni l'espansione del made in Italy va alla grande, anche se non manca qualche ingenuità, man mano che gli anni passano e i tempi cambiano infatti la grande azienda legata alla politica, al clero e con una squadra di calcio da gestire comincia, data l'assenza di una banca propria, a scricchiolare, i due cominciano quindi a falsificare bilanci per ottenere fondi dalle banche, a quotarsi in borsa emettendo bond per finanziarsi con gli azionisti pur di non vendere quote aziendali ma i nodi verrano al pettine. Una visione forse un po buonista di certa imprenditoria alla quale si attribuiscono valori morali discutibili visti i tempi in cui viviamo comunque, la storia è ispirata al crac che in Italia coinvolse la Parmalat alla fine del 2003 storia che accomuna molte altre aziende in tutto il mondo, il film è dunque interessante per capire a grandi linee come funziona il meccanismo spregiudicato che poi è sempre lo stesso, dell'alta finanza e della sistematica falsificazione dei conti, fino a che i debiti ai danni delle banche e dello Stato diventano incalcolabili e scatta il "si salvi chi può" ovvero chi è riuscito a far sparire più soldi si assicura un futuro alle Cayman o in qualche altro paradiso fiscale chi invece non ci ha pensato per tempo si ritrova in manette e con i beni confiscati, in ogni caso è un bel film e un altra occasione per godersi la magnifica interpretazione fatta di sfumature dell'ormai mitico Toni Servillo.

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