martedì 31 luglio 2012

"Midnight in Paris" di Woody Allen - 2011

Sono un estimatore totale di Allen, che adoro in tutte le sue sfaccettature e anche se riconosco alcune cadute di stile, soprattutto negli ultimi 15 anni, non posso fare a meno di vedere ogni suo film.
"Lascia perdere Tozzo", mi avevano detto gli amici, "è un Allen minore non vale la pena, dopo "Basta che funzioni" (considerato uno dei migliori dell'ultimo periodo) questo "Midnight in Paris" non vale nulla" (fra i due c'è "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" che non ho ancora visto indi per cui per adesso taccio), quindi, senza nessuna aspettativa, mi sono messo davanti al pc e me lo sono visto in lingua originale sottotitolato in italiano. Sorpresa! Woody Allen, alla sua, se non sbaglio, 42° fatica registica per il grande schermo mi sorprende, mettendomi di fronte ad una deliziosa commedia romantico fantastica, con un protagonista (Owen Wilson) di tutto rispetto, degno sostituto di un Allen che ormai non può più ricoprire certi ruoli ma quello di Gil, lo sceneggiatore stanco che vuole scrivere un romanzo e va a Parigi , per chi lo conosce sarebbe stato il suo, la tipica  balbuzzie di insicurezza e le battute sono le sue, comprese le immancabili stoccate, anche se nascoste dentro altre battute, alla odiata ultra destra americana. Un sogno, un tuffo nel passato per ricordarci che il passato è così "mitico" proprio perchè è passato e per ciascuno, l'Età dell'Oro, è quella del proprio immaginario (per il protagonista sono gli anni '20 di Scott Fitzgerald e Hemingway che ha la fortuna di incontare in un magico viaggio nel tempo), ma mai il presente che malgrado tutto, siamo tutti "costretti" a vivere. Scelto per aprire il Festival di Cannes del 2011, questa sviolinata alla capitale francese, anzi una vera e propria serenata, si aggiudica Premio Oscar, Golden Globe, Broadcast Film Critics Associations Award, Southeastern Film Critics Associations Award, Writers Guild of America Award come miglior sceneggiatura originale, se vi sembra poco....ah, la colonna sonora naturalmente è come al solito, splendidamente azzeccata.
Di seguito la ultra alleniana sequenza iniziale (vero e proprio atto d'amore a Parigi), con la musica del grande clarinettista, sassofonista, compositore Sidney Bechet, "Si tu vois ma mère".

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