In Italia non si perde un colpo pur di fare polemica e questo piccolo e a mio avviso abbastanza interessante documentario ne fu al centro per breve tempo, qualche anno fa per il fatto che la produzione attinse ai finanziamenti statali alla cultura, cosa che a qualche esponente politico non andò giù, (che se ne andasse pure a morì ammazzato, visto quanti se ne fregano loro) comunque il film l'hanno visto in pochissimi e basta guardarlo per capire che i soldi spesi devono essere stati davvero pochini.
Interessanti le musiche degli "Offlaga Disco Pax"
Il brano che segue è tratto da:http://www.cinemaitaliano.info
Reggio Emilia, 1969. Un gruppo di ragazzi abbandona la locale
Federazione giovanile comunista, per dar vita, insieme ad altri coetanei
di provenienza anarchica, socialista, cattolica, all’Appartamento, una
comune sessantottina che insegue il sogno rivoluzionario e che vede nel
partito comunista al governo della città, il tradimento degli ideali
partigiani e antifascisti appartenuti ai loro padri e nonni durante e
dopo la seconda guerra mondiale. Dall’esperienza dell’Appartamento, di lì a due anni, usciranno alcuni
tra i più duri brigatisti rossi degli “anni di piombo”: Alberto
Franceschini, Tonino Loris Paroli, Roberto Ognibene, Prospero Gallinari,
Renato Azzolini. Reggio Emilia, autunno 2007. Alcuni dei “ragazzi del 1969” si ritrovano
dopo quasi 40 anni nello stesso luogo, un ristorante sulle colline, dove
il gruppo dell’Appartamento compì il salto tragico e fatale nella lotta
armata. Seduti intorno a un tavolo, con rievocazioni a tratti
drammatiche, Franceschini, Paroli e Ognibene (tre ex brigatisti tornati
alla vita normale dopo una lunga detenzione nelle prigioni di mezza
Italia) insieme a Paolo Rozzi e Annibale Viappiani (che non aderirono
alle Brigate rosse, e oggi sono impegnati il primo nel Partito
Democratico, il secondo nel sindacato ) ripercorrono una sorta di
viaggio a ritroso, alla ricerca delle motivazioni più profonde delle
rispettive scelte. A integrare le ricostruzioni dei cinque protagonisti,
due testimoni davvero sorprendenti, che in vario modo e a vario titolo
parteciparono alla esperienza dell’Appartamento: Corrado Corghi, ex
dirigente della Democrazia Cristiana ed esponente del cattolicesimo del
dissenso, e Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli
comunisti trucidati dai nazifascisti nel ’43.
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